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Si è conclusa nella tarda serata di domenica 2 febbraio il viaggio sui luoghi della memoria, i luoghi dove vissero e operarono Don Pietro Pappagallo e Gioacchino Gesmundo.

Una delegazione del 1° Circolo Didattico ha preso parte alla “Passeggiata della Memoria” organizzata dall’ANPI “don Pietro Pappagallo” sezione di Roma e dalla sezione ANPI di Terlizzi, per ricordare i due martiri terlizzesi delle Fosse Ardeatine.

E’ stata un’esperienza commovente e toccante, ripercorrere quei luoghi, camminare lungo le strade dei quartiere Monti, sostare in Via Urbana 2, la casa dove Don Pietro ospitava chiunque chiedesse aiuto e ospitalità, ha rimarcato il senso della visita, ovvero la conoscenza di un Giusto come don Pietro Pappagallo che ci ha insegnato un modo di essere, la necessità di prendere posizione, di non girare il capo dall’altra parte per non restare indifferenti.

Questo è il monito che è risuonato alto nell’Aula Magna del Liceo Scientifico Cavour di Roma, rivolto agli studenti da parte del Dirigente scolastico, prof. Giovanni Cassanelli, che ha ribadito come la scuola rappresenti il luogo privilegiato dove coltivare la conoscenza e la memoria storica, capace di percepire il senso profondo della propria identità culturale e civile; dove queste figure diventano “modello” di legalità e rispetto.

L’appello che il Dirigente ha rivolto ai numerosi studenti, presenti in quelle aule, dove il prof. Gioacchino Gesmundo insegnava storia e filosofia è stato: “Fatevi sempre portatori di pace, perché voi, ragazzi, rappresentate il nostro futuro. Ricordate che l’odio per ogni forma di odio genera Amore”.

Tutti dovrebbero avere la possibilità di visitare i luoghi della memoria per imparare, ma soprattutto, per non dimenticare e per far sì che la storia non si ripeta.

Il Museo della Liberazione di Roma, una delle tappe della visita, è un luogo pieno di vibrazioni che colpisce e commuove, un luogo della coscienza da visitare per ricordare che l’uomo può essere incredibilmente crudele, per ricordare che vanno combattute tutte le forme di violenza oggi come ieri.

Il carcere di Via Tasso, luogo oscuro e deprivante, dove parole incise sui muri urlano   speranza, libertà e memoria.

di Giovanna de Manna, Gioacchino Giacò e Claudia Ranieri 

  

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