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   Buon anno scolastico.

 

   Carissimi,

   la scuola si fonda su principi che sono molto vicini a quelli che reggono la famiglia: un rapporto di coesa amicizia, una vita orientata verso il servizio ai bimbi e al territorio, seguire alti comportamenti etici e morali, attivarsi per creare un’atmosfera conviviale e piena di rispetto e di tolleranza. A dire il vero non è facile raggiungere queste condizioni, ma la cosa più importante è che, pur nella difficoltà, ogni persona creda nella possibilità di raggiugere tali obiettivi e principalmente si impegni con convinzione nella vita e nella propria scuola. La fede, la volontà e la perseveranza fanno miracoli.

   L’inizio dell’anno scolastico permette di raccoglierci nel calore delle nostre sezioni e delle nostre classi, dei nostri uffici, per vivere insieme questi momenti che ci portano a ritrovare noi stessi e quei profondi valori che ci accomunano e ad incontrare gli sguardi delle bambine e dei bambini con i quali sentirsi pronti a partecipare con loro alla vita della scuola e del territorio.

   Essere genitori, donne e uomini di scuola, significa, anche, far parte della più grande famiglia del mondo, una famiglia che non si limita ai nuclei familiari di ciascuno di noi, ma che è molto più ampia.

   Quindi, è veramente importante rendersi conto del momento straordinario e al tempo stesso difficile che stiamo vivendo in cui rafforzare i sentimenti di collaborazione e amicizia che, come sapete, costituiscono il tessuto connettivo della scuola e del territorio, e rinnovare i nostri propositi di partecipazione alla vita della scuola, perché solo attraverso essa cresce quella conoscenza profonda senza la quale non vi è collaborazione e amicizia vera.

   Mai come in questi anni il tema dello sviluppo sociale ed economico è alla nostra attenzione: dal 2008 abbiamo subito due profonde crisi e stiamo vivendo la terza, quando gli effetti negativi delle precedenti non sono ancora stati estinti.

   Il susseguirsi di queste crisi può creare una pericolosissima crisi di sfiducia sul futuro. Una società, un’impresa, una famiglia, una singola persona se non credono nel futuro e si concentrano sul presente, accrescono l’effetto negativo delle crisi allungandone proprio gli effetti e rendendo sempre più difficile uscirne. La sfiducia interrompe il ciclo della crescita socio-economica, frena gli investimenti che per definizione sono proiettati al miglioramento futuro, non facilita le relazioni sociali e la collaborazione reciproca.

   Senza fiducia si gioca in difesa piuttosto che avere obiettivi vittoriosi.

   Ciò purtroppo sta avvenendo anche nelle giovani generazioni, preoccupate sul futuro lavorativo e sulle tutele che inevitabilmente non potranno mantenersi al livello delle nostre generazioni; questo è molto grave anche perché in passato sono stati spesso i giovani il motore dell’innovazione e lo stimolo al miglioramento continuo della società e del lavoro.

   La scuola, in questo momento, deve svolgere il proprio ruolo in maniera più decisa, dando la priorità a tutto ciò che può aiutare a guardare al futuro con ritrovato ottimismo. Lo avete dimostrato tutti con grande forza nei terribili mesi della pandemia, analizzando le necessità più impellenti non solo in campo sanitario. Oggi a quelle dobbiamo aggiungere comportamenti e attitudini che possano delineare una strada per il futuro, specialmente per chi è in maggior difficoltà.

 

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof. Vitantonio PETRONELLA

Un caro abbraccio.

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